Mentre la debacle sul riscaldamento globale causato da CO2 e’ pronta a esplodere, in settimane se non in mesi, e’ interessante andare a vedere cosa suggeriscono due autorevoli scienziati dalle pagine de Le Scienze/American Scientist, sulla base della loro esperienza nel trovarsi di fronte una comunita’ scientifica sostanzialmente chiusa a ogni risultato che andasse contrario al “consenso”.
L’articolo originale e’: Ronald K. Chesser e Robert J. Baker, Crescere con Chernobyl, Le Scienze, maggio 2007, n.465 (qui il testo in inglese)
Ecco la ricetta di Chesser e Baker per una Scienza piu’ libera dalle mode del momento (commenti in corsivo):
- Ricuperare attendibilita’: aborrire ogni influenza della politica nella scienza, identificare per meglio difendersi dai preconcetti, e migliorare tutte le procedure che usino standard troppo permissivi
- Stabilire (appunto!) standard molto severi, e riconoscere ed eliminare tutti i fattori che possono minare il rigore scientifico
- Archiviare tutto per permettere sempre la replicazione
- Lavorare in “doppio cieco”, in modo che chi rilevi i dati non sia tentato di “trovare cio’ che sta cercando”
- Chiarire molto bene la provenienza di ogni campione
- Riportare risultati negativi (succede su pochissime riviste scientifiche)
- Lavorare rendendosi conto del fatto che belle teorie sono distrutte da fatti sgradevoli
- Ricordarsi che spesso un vero progresso richiede un cambio di prospettiva
- Non dimenticare la Storia, per non ripetere gli errori degli scienziati passati
- Mantenere una certa umilta’ (per ascoltare il mondo invece che cercare di imporsi)
- Cercare di avere un unico obiettivo: la verita’
- Pretendere che risultati straordinari siano accompagnati prove straordinarie
- Non pensare che basti avere una buona idea per attirare finanziamenti (e viceversa, che cio’ che attira finanziamenti siano le buone idee)
- Prepararsi a essere scomodi e impopolari
Chesser e Baker (secondo i quali la zona intorno a Chernobyl non e’ poi cosi’ malaccio, anzi e’ un paradiso per ogni specie di animali visto che non ci sono esseri umani) non sono certo il Vangelo e non hanno detto l’ultima parola riguardo gli effetti positivi e negativi di quell’incidente nucleare. Proprio alcuni giorni fa e’ uscito uno studio che sembra smentire i loro risultati.
Ma non e’ quello il punto: l’importante e’ imparare, da Chernobyl e dalle facilonerie sul riscaldamento globale da anidride carbonica, che il metodo della scienza va difeso contro ogni “consenso” forzato.
Altrimenti torniamo al periodo pre-galileiano, quando gli “scienziati” studiavano la natura sui libri di Aristotele.